In questo periodo, frequentando i corsi del "Tirocinio Formativo Attivo", per conseguire l'abilitazione all'insegnamento nella scuola pubblica, sto avendo la possibilità di approfondire tematiche relative alla didattica ed alla pedagogia che continuano a rafforzare il mio personalissimo pensiero sulla Formazione Consapevole.
Ho deciso quindi di iniziare a redigere una serie di post che seguiranno l'evoluzione del mio percorso da "tirocinante" e che utilizzerò per condividere, con quanti lo vorranno, quegli aspetti che riterrò particolarmente interessanti, sperando di fornire spunti di riflessione e, perchè no, anche momenti di confronto.
Inizio subito registrando, finalmente, un interessante cambiamento, almeno nella teoria, circa l'approccio e la considerazione della didattica nella scuola statale.
Ascoltando le parole dei docenti in aula, ed approfondendo sui testi di riferimento da loro consigliati, emerge immediatamente che la formazione, ed in particolare la didattica, non deve (... o non dovrebbe) essere vista più come un "semplice" trasferimento di saperi dal docente al discente, bensì come un processo ben più atricolato e "scientifico" che deve tenere conto anche, e soprattutto, delle mutate condizioni sociali e culturali.
La prima frase che ha attirato prepotentemente la mia attenzione leggendo il libro di Carmelo Piu "Problemi e prospettive di natura didattica", è quella in cui si sottolinea che la formazione non si realizza solo nei momenti specifici formali, come ad esempio nelle scuole, ma nella quotidianità della vita, in sinergia e simbiosi tra vari momenti durante il corso dell'intera giornata e per tutto il corso della nostra vita.
La didattica quindi deve tradursi in un vero e proprio progetto formativo destinato ad evolversi continuamente e che si concluderà solo quando emetteremo il nostro ultimo respiro.
Ed ecco comparire quindi una delle parole chiave della "nuova" didattica, ovvero: Progettazione!
Progettare nel senso di predisporre un percorso formativo determinandone gli obiettivi, ovviamente formativi, ma anche relazionali e valoriali mettendo in campo tutte le sperimentazioni necessarie per far sì che ogni soggetto diventi capace di "informarsi", ma soprattutto di saper gestire ed utilizzare tali informazioni, sviluppando senso critico e consapevolezza di se.
Possiamo affermare quindi che il compito principale di qualsiasi attività formativa oggi deve essere quello di promuovere la capacità di vivere consapevolmente la moderna società della conoscenza, che da un lato è caratterizzata da una vera e propria esplosione di saperi, ma dall'altra ne vede anche una rapidissima obsolescenza.
Un buon docente quindi oggi deve essere dotato anche di buone conoscenze e capacità di project management, infatti la sua attività didattica dovrà prevedere sicuramente:
- una preventiva analisi del contesto;
- una conseguente definizione degli obiettivi a breve medio e lungo termine;
- progettazione delle attività conseguenti;
- ripetute attività di verifica e controllo indispensabili per valutare i risultati ottenuti rispetto a quelli attesi;
- prevedere eventuali azioni correttive;
- rimodulare le attività.
... e così via, esattamente quello che deve fare, a grandi linee, un project manager aziendale, ovviamente con i dovuti distinguo sulle metodologie da adottare riferite ai contesti di applicazione.
Personalmente sono convinto che un approccio progettuale alla didattica, unito ad attività di sperimentazione pratica, sia assolutamente vincente nell'ottica di fornire una formazione realmente consapevole che sia capace di fornire non solo "nozioni" ma soprattutto favorire quell'apprendimento definito "significativo" o "meta-cognitivo" fornendo metodi, o meglio, strumenti da inserire nella "cassetta degli attrezzi" dei nostri studenti che si troveranno ad operare in un contesto socio-culturale sicuramente diverso rispetto a quello odierno, consapevoli del fatto che molte delle informazioni che riceverà oggi, non saranno più utili tra 10 anni perchè superate.
Padroneggiando metodi efficaci per l'aggiornamento delle proprie conoscenze e competenze, riusciranno meglio a stare al passo con i tempi.
Per concludere questa mia prima riflessione, propongo un filmato che ci da proprio il senso di come, e con che accelerazione, il genere umano sta evolvendo....