Perché é indispensabile acquisire conoscenza avendo sempre consapevolezza degli obiettivi?
Cosa succede nella nostra mente quando tutte le nostre certezze, i nostri pilastri, i nostri punti di riferimento crollano miseramente sotto i colpi di eventi negativi imprevisti?
Quando ti viene a mancare una persona cara sulla quale facevi affidamento per tutto ciò che era importante nella tua vita?
Quando perdi il lavoro e ti trovi a dover affrontare delle responsabilità che improvvisamente diventano pesanti come macigni?
Quando ti accorgi di aver riposto infinita fiducia verso persone che pensavi di conoscere e che invece si rivelano sul più bello totalmente diverse da quello che immaginavi?
Quando sul lavoro ti accorgi di non avere più il controllo, che navighi a vista e non sei soddisfatto?
Bene, negli ultimi dieci anni ho vissuto sulla mia pelle tutti questi eventi, ma potremmo prenderne come esempio moltissimi altri per analizzare e capire come è possibile reagire e risorgere dalle nostre stesse ceneri come un’Araba Fenice.
In questo mio primo post ti racconterò qual è stato il mio percorso mentale, le mie vie di fuga, le mie azioni, in parole povere, tutto quello che ho sperimentato e che mi hanno portato a decidere di condividere un progetto ambizioso che ho battezzato F.A.C., una sorta di acronimo che deriva da tre importantissime parole FormAzione Consapevole!
Si, lo so, starai pensando, ...le parole sono due! Ma a guardare bene la prima ne porta in grembo una seconda, Formazione ed Azione.
I testi di pedagogia che parlano di Formazione Consapevole mettono in antitesi la parola consapevolezza con la parola azione, perché acquisire consapevolezza di per se presuppone un atteggiamento esattamente opposto all’impulsività propria dell’agire, e questo è sicuramente vero, ma dalle mie esperienze ho potuto constatare che un giusto mix di questi tre importantissimi ingredienti: formazione, azione e consapevolezza, applicati in svariati campi, riescono spesso a far trovare la quadratura del cerchio.
Ma facciamo un passo indietro, cosa c’entrano queste tre parole con le domande che ti ho posto all’inizio di questo articolo? Beh! Ovviamente lo scoprirai seguendo le evoluzioni del mio blog, ma non preoccuparti, ho intenzione di cominciare a raccontartelo già da questo post ;-) !
Come ti dicevo, negli ultimi dieci anni, insieme a numerosi eventi bellissimi, come ad esempio la nascita di due splendidi figli, ho dovuto affrontare situazioni ed eventi che hanno minato più volte l’integrità della mia corazza, molte le ho superate, su altre ci sto lavorando e sono sicuro che presto verranno archiviate con esito positivo!
Sono da sempre un appassionato del web, oltre che un attore “dietro le quinte” dal punto di vista tecnico, essendomi occupato per tanto tempo di progettazione e sviluppo di applicazioni orientate al web, ma qui il ruolo che mi interessa sottolineare è quello di “attento osservatore”.
Oggi sul web è possibile leggere e conoscere lo stato d’animo, le ambizioni, le azioni e le non-azioni di tantissima gente, si perché con la diffusione dell’uso dei cosiddetti social-network e dei blog (e non poteva mancare il mio!), le nostre cerchie di amicizie e conoscenze si sono allargate a dismisura.
Poco tempo fa ho seguito un interessantissimo seminario tenuto dall’Ing. Giuseppe Vincenzi dal titolo "episodi di alfabetizzazione sui social network", tenuto presso l’associazione “We Work Italia” (http://www.weworkitalia.com/ ), che mi ha colpito in particolare per una risorsa che il bravo relatore ci ha illustrato, ovvero il sito dell’Oracolo di Bacon (mi dispiace deluderti, ma non trattasi Bacone il filosofo, bensì Kevin Bacon noto attore Hollywoodiano) http://www.oracleofbacon.org/ , questo sito dimostra, in modo oserei dire affascinante, la “teoria del piccolo mondo” che viene attribuita al sociologo americano Stanley Milgram, il quale condusse una serie di esperimenti per dimostrare quanto fosse relativamente breve la catena di collegamenti nella rete delle conoscenze degli americani, pare che il massimo dei passaggi tra un individuo e qualsiasi altro nella loro rete di conoscenze sia 6! Ed il sito lo dimostra fornendo il collegamento tra due attori utilizzando un database contenente il nome di milioni di attori legati dai film a cui hanno partecipato, ed effettivamente il collegamento tra attori, apparentemente distanti anni luce tra loro, risultano essere collegati in non più di 6 passaggi l’uno dall’altro, provare per credere!
Ma cosa significa tutto ciò? Significa che ognuno di noi è separato da chiunque altro, anche grazie alle reti sociali, da non più di 6 passaggi, quindi potenzialmente potremmo venire in contatto con chiunque volessimo semplicemente interpellando l’amico, di un amico, di un amico, di un amico di un nostro amico!
Pensiamo quindi a quanto è potenzialmente vasta la nostra platea, quante persone potremmo informare, e quante ne potremmo “osservare”, nel senso buono del termine intendo!
E qui finalmente arriviamo al punto! Osservando sia il mondo reale, che quello virtuale (il web), ho potuto verificare quanta gente prima di me si è trovata nelle mie stesse situazioni, e seguendo i loro commenti, le loro esternazioni ed i loro percorsi, ho potuto rilevare quanti sono riusciti a superare i momenti di difficoltà e quanti invece non ce l’hanno fatta (ancora!).
Quelli che ce l'hanno fatta hanno tutti alcune cose in comune. La prima è la sete di sapere che si traduce in voglia di fare e ricevere informazioni ovvero voglia e capacitá di in-formare.
Mio padre era un insegnante, e credo di poter dire, senza paura di essere smentito, che era uno dei migliori insegnanti in circolazione ai suoi tempi. Insegnava Educazione Artistica nelle scuole medie. Ancora oggi, ad otto anni dalla sua prematura scomparsa (aveva 58 anni), ricevo attestazioni di stima a dir poco commoventi da parte di suoi ex alunni. Questo mi fa pensare che una persona come lui, un eccellente formatore, anche se ha trascorso poco tempo su questa terra, é riuscito a lasciare il segno nel cuore di tante persone e questo lo trovo fantastico!
Ai tempi in cui dovevo decidere cosa fare da grande non mi sfiorava piú di tanto l'idea di darmi all'insegnamento, anche se la mia prima esperienza dopo la laurea fu proprio un contratto come assistente ad un corso universitario di elettrotecnica.
Per me programmare, smanettare sul pc era un'attivitá affascinante, ma analizzando la mia carriera a posteiori, devo riconoscee che tanti furono i segnali che mi arrivarono lungo il percorso.
Ricordo ad esempio che durante i corsi di formazione che seguii come discente per il mio primo impiego in un'azienda del gruppo Telecom Italia, nel lontano 1999, mi piaceva dare una mano ai miei colleghi meno smaliziati di me nell'uso del PC, riuscendo a riportare concetti in modo estremamente semplice. Poi ricordo come fosse ieri, sempre in quella occasione, le lezioni di comunicazione tenuti dal bravissimo Prof. Caligiuri …oserei dire fantastiche!
Successivamente mi sono imbattuto nella PNL (Programmazione Neuro Linguistica). Ne avevo sentito parlare molti anni prima ma, sbagliando, la avevo catalogata come uno strumento “segreto” in mano ai maghi della vendita utilizzato per “raggirare” i propri clienti. Certo, magari c’è anche chi usa le tecniche della PNL in modo poco etico, ma una volta approfondito il tema, leggendo numerosi libri sull’argomento, ho constatato che è sicuramente un potente strumento di comunicazione e che, se usato in ambito formativo, ti consente di realizzare delle performance di altissimo livello!
Quindi siamo arrivati alla chiave di volta! Per superare i momenti di difficoltà, o trovare soluzioni a problemi, o soddisfare delle importanti esigenze, il primo passo é formarsi! Approfondire gli argomenti utili ad uscire dal nostro tunnel.
Io ad esempio, nel momento in cui fallí l'azienda in cui lavoravo con tanta soddisfazione, e che mi dava quella sicurezza che mi faceva sentire quasi invincibile, dovetti fare i conti con la difficoltá del reiserimento nel mondo del lavoro a 40 anni.
A 40 anni sei al giro di boa (sperando di averne almeno altri 40 d'avanti ;-)), e lavorativamente parlando, specie nel mio settore, non sei ne carne e ne pesce, la risposta piú frequente che mi sono sentito dare dopo diversi colloqui di lavoro è stata la seguente: “apprezziamo le sue qualità, le esperienze e le competenze maturate, ma il nostro budget ci obbliga a ricercare figure con un livello più basso” (... da pagare una miseria aggiungo io....).
Tutte le mie sicurezze cominciavano a traballare, spesso mi chiedevo se avrei dovuto veramente sottostare a queste regole accettando di ricominciare da dove ero partito 12 anni prima! Il livello della mia auto-stima era arrivato ai minimi storici, e fu proprio quello il momento in cui decisi che dovevo ricominciare a crederci, si ma come? Tutto intorno a me sembrava lanciarmi segnali negativi, la crisi, la disoccupazione, l’ingiustizia sociale dilagante, la degenerazione della politica… dovevo puntare su qualcosa, allora decisi di puntare su me stesso! Cominciai a capire di dover investire in formazione, seguii dei seminari ed acquistai numerosi libri sull’autostima, sulla crescita personale, devo dire che non tutti si rivelarono all’altezza delle mie aspettative, ma molte delle informazioni acquisite mi hanno aiutato ad affrontare diverse situazioni difficili, come i fallimenti di alcune iniziative che decisi di intraprendere.
Nelle prossime pagine di questo, che definirei il mio diario, ti parlerò di argomenti legati alla formazione, alla crescita personale, alla acquisizione della consapevolezza delle proprie esigenze, dei propri bisogni, ed alla necessità di passare infine all’azione!
Il mio obiettivo è quello di condividere le mie esperienze per darti spunti di riflessione, informazioni utili, materiale di approfondimento.
Ogni suggerimento o critica costruttiva è beneaccetta, spero di crescere con te.
Alla prossima!